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Visualizzazione dei post da gennaio, 2018
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Era il senso della bellezza…  “Era il senso della bellezza che la liberava di colpo dall’angoscia e la riempiva di un nuovo desiderio di vivere ” (Miran Kundera, L’insostenibile leggerezza dell’essere ) EDGAR DEGAS Inquadratura seducente e audace, uno scorcio tra un silenzioso corridoio e una rumorosa classe di danza. Un piccolo spiraglio in quello che è l’animo di Degas . Piccolo ma al contempo grande, data l’influenza che ha avuto e che continua ad avere all’interno del mondo dell’arte. Sinuose gonne di tulle e bizzarri fiocchetti colorati, a cingere busti e ordinati chignon. Piedi puntati, muscolatura contratta, collo teso, braccia unite verso l’altro a designare un semicerchio: il tutto è frutto di un lavoro costante, di una disciplina rigida e severa, inculcata dal maestro, figura autoritaria, che vigile e attento segue con lo sguardo ogni passo delle sue allieve, scandendo il tempo con un bastone. La musica ha inizio: tutto sembra annullarsi, dissolversi
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Tu sei pazzo, mica Van Gogh ! <<La normalità è una strada lastricata: è comoda per camminare, ma non vi cresce nessun fiore>>. Van Gogh, tanto geniale quanto incompreso in vita, influenza parte del XX secolo. Artista di quasi novecento dipinti ed altrettanti numerosi disegni, alcuni dei quali di ispirazione giapponese, nasce in Olanda nel 1853 ove morirà all’età di 37 anni. Una vita tanto breve quanto produttiva, veloce ma incisiva, caratteristiche essenziali della sua indole e della sua arte; come lo sono anche i suoi tocchi sulle tele, delicati e decisi, dal significato profondo e graffiante, dal complessivo aspetto di un’opera sinuosa ed aggraziata, semplicemente piacente agli occhi. Una complessità poetica che si fonde a semplicità tecnica, creando turbini meravigliosi di sensazioni, che trovano corrispondenze nel suo dissidio interiore, che ha stroncato la sua vita in giovinezza. Van Gogh non ha mai finito di dipingere, rimanendo meravigliosamente attivo