IL VIAGGIO:
I ROMANI ALLA CONQUISTA 
DI NUOVI TERRITORI 
                                                
 L’Unità Didattica di Apprendimento, o meglio conosciuta con l’acronimo UDA, è un percorso didattico alternativo che consente agli studenti di sviluppare una serie di conoscenze e abilità, in tutte le discipline. Questo percorso ha come tema centrale il viaggio, inteso non solo come esplorazione di un luogo, ma anche come conoscenza del sé, dettata da una necessità interiore. Si tratta, dunque, di un progetto multidisciplinare che affronta ‘’a tutto tondo ’’ il concetto di viaggio, da quello reale a quello ideale.  Il viaggio, inteso come esplorazione di un luogo, ha origini antichissime e rappresenta un bisogno quasi primario per gli uomini.                                                                                                      
E chi meglio del popolo romano ha evoluto e reso effettivamente concreto tutto questo?                                                                                 
Lo spostamento dei romani avveniva su strade, e proprio grazie a quest’ultime che, ai romani gli è riconosciuto il grande merito di aver costruito un’imponente rete stradale. 
Con i suoi 100.000 km, questo enorme gomitolo di vie collegava in modo del tutto efficiente e sicuro i centri cittadini, e consentiva una rapida marcia all’esercito. Esistevano vari tipi di strade, da quelle di tronchi a quelle scavate nel tufo, alle strade in acciottolato, ed infine, a quelle in basolato romano. I romani distinguevano le vie(viae), cioè le strade extraurbane che partivano da Roma, e le strade(strata), ossia le strade all’interno del centro abitato. Le strade erano costruite secondo un preciso criterio: uno strato più profondo, statumen, di sassi e argilla, un secondo strato, rutus, fatto di pietre, mattoni rotti, sabbia, tutti impastati con calce; un terzo strato, nucleus, di pietrisco e ghiaia; una copertura, summum dorsum, di lastre levigate di pietra che combaciavano le une sulle altre appoggiate sul nucleos. Poiché erano costruite a strati presero il nome di viae stratae, da cui il termine italiano strada. 
Gli antichi  romani progettarono una moltitudine di mezzi di trasporto, ognuno con precisi scopi. In città, dove era vietato utilizzare  mezzi a trazione animale, si utilizzavano, per esempio, le lettighe, che erano una sorta di letto a baldacchino chiuso trainato da schiavi. Mentre, mezzi trainati da animali erano: l'essedum, un carro a due ruote con cocchiere, utilizzato per brevi passeggiate o veloci spostamenti. Per lo stesso scopo si utilizzavano il cisium,il conninnus e il birotus; c’erano, poi, per il trasporto di sole merci, solidi mezzi di trasporto che, con ruote piene e ferrate, venivano chiamati plaustrum e sarracum.
I romani adottarono uno specifico abbigliamento da viaggio. Infatti, nei mesi più freddi indossavano la paenula con cucullus, un ampio e avvolgente mantello in lana pesante dotato di cappuccio, indispensabile per ripararsi dal freddo pioggia e vento. Per i viaggi estivi indossavano un cappello a larghe tese per proteggersi dal sole. Le scarpe da viaggio erano solitamente basse, chiuse e allacciate con stringhe intorno alle caviglie.


Articolo a cura di Antonio Giacoia
Cartelloni realizzati dagli alunni della classe 1^E, liceo delle scienze applicate.

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